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Il paese è strutturato su più borghi, tutti di
matrice medioevale: Scala, Santa Caterina, Minuta,
Campidoglio e Pontone (un affascinante balcone
su Amalfi).
Nell'area di Santa Caterina sono da ammirare l'omonima
chiesa, accanto alle cappelle di Santa Maria della Porta e
San Paolo e la suggestiva Porta Urbana. Di stile
Angioino è
invece la Chiesa di San Pietro, da visitare nel Borgo Campoleone, a cui si contrappone simbolicamente lo stile
Moresco della Chiesa di San Giovanni Battista dell'Acqua
in
zona Campidoglio. La Chiesa dell'Annunziata, in stile
Romanico è
invece l'icona di Minuta, con i suoi riferimenti
paleocristiani. Pontone, infine, offre addirittura un
trittico di chiese.
Imperdibili sono anche:
- la Cattedrale di San Lorenzo, costruita nel XII sec. in
stile Romanico e ristrutturata nel XVII-XVIII sec., con
tocchi in stile Gotico. Non meno attrattivi sono anche
alcuni edifici civili, interessanti icone d'architettura
Medioevale, appartenuti a nobili famiglie locali;
- l'imponente e monumentale Torre dello Ziro, in Borgo
Pontone, appartenuta all'antico castello di Scala, oggi
purtroppo distrutto. Nel Medioevo chiamata Torre San Felice,
fu adattata nel tempo alle strategie belliche contemporanee;
- Piazza Municipio, al centro della cittadina, è
impreziosita dal campanile principale con orologio;
- nella stessa piazza, di considerevole pregio è anche la
preziosa fontana settecentesca, che invita il visitatore ad
ammirare il suggestivo paesaggio alle sue spalle;
- La Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere, area di
circa 500 mq plasmata dal corso del fiume Canneto, situata
in un'ampia valle tra le montagne di Scala, sul confine tra
Amalfi e Agerola. Salti e cascate d'acqua, vegetazione
tropicale tipica delle Azzorre o dell’India si fonde con la
tipica macchia mediterranea, generando paesaggi di estremo
fascino. L'area si arricchisce inoltre anche di estesi
boschi di castagno.
Quest'area era uno dei poli industriali dell'antichità. Sono
ancora visibili, infatti, i resti delle antiche cartiere
(XIII secolo), nella Valle dei Mulini (la
famosa Carta di Amalfi nasceva qui), e della
fabbrica dell’opificio in cui si estraeva il ferro (da cui
l'etimologia della valle) che veniva anche lavorato, sotto i
Borbone, per la realizzazione di sbarre bombate per
finestre, cardini di porte, ferri per i cavalli e le "centrelle",
chiodini usati per non far rovinare le scarpe.
Accanto al resto della riserva,
sono visitabili attraverso due sentieri, ricchi di flora e
fauna;
- la Cava di Scala, lungo la valle del fiume Dragone,
caratterizzata da calcare scuro e risalente all'antica era
durante la quale la penisola amalfitano-sorrentina era
situata più in basso rispetto all'attuale ubicazione.
Testo di Tina Taliercio. La riproduzione anche
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