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Pompei e i suoi Scavi:
semplicemente memorabili
Tanti sono i luoghi al mondo perfettamente replicabili e replicati.
Luoghi che lasciano a stento una traccia nei ricordi, che a volte
non si rammenta neanche di aver visitato. Luoghi che si somigliano,
si sovrappongono, si trasformano presto in sbiadite immagini senza
personalità, senza storia, senza pregnanza.
Pompei è l'esatto opposto. E' un luogo con la elle maiuscola: ti
cattura, ti soggioga, ti emoziona. Pompei ti lascia un segno indelebile. Ti
resta dentro, ti pone di fronte a interrogativi importanti, anche se
spesso senza risposta. E' un luogo che parla, esprime, conquista,
commuove. E' un luogo toccante, un luogo dell'umanità.
Visitare Pompei, viverla, sentirla, non è fare un'escursione. Non è
partecipare ad un tour turistico. E' invece confrontarsi con sé
stessi, con l'immensità della vita. E della morte. E del loro
significato.
Non è importante, alla fine, rispondere a tutti i quesiti che la
mente propone, incalzante, senza sosta. Importante è vivere
un'esperienza nel tempo e nello spazio, che resta dentro e
contribuisce ad arricchire sensibilmente lo spirito.
A Pompei va dedicata un'intera giornata, per poterla percepire nella
sua interezza. Nella sua grandezza. Perché Pompei è grande anche
territorialmente, con i suoi 66 ettari, di cui allo stato attuale
circa un terzo sono visitabili.
L'ubicazione di Pompei è nelle immediate vicinanze del Vesuvio,
in provincia di Napoli. E' ben collegata anche grazie alla
Circumvesuviana, metropolitana di superficie che, come il suo nome
recita, collega tra loro i Comuni intorno al Vesuvio e gli stessi
con il capoluogo
Napoli. La fermata per gli scavi di Pompei è
ubicata esattamente di fronte all'ingresso principale, in Via Villa
dei Misteri (che prende in nome da uno dei tanti significativi siti
all'interno degli scavi), lungo la quale si snodano numerosi punti
di ristoro, con ampi spazi esterni e panoramici. Naturalmente la
città di Pompei è attraversata anche dall'autostrada, la A3 Napoli-Pompei-Salerno.
Sito archeologico tra i più imponenti e importanti al mondo, gli
Scavi di Pompei sono stati dichiarati nel 1997 "Patrimonio Mondiale
dell'Umanità" dall'UNESCO. La motivazione principale alla base
della scelta si basa sull'importanza unica che gli eccezionali
reperti delle città di Pompei, Ercolano e delle aree limitrofe
rappresentano: una testimonianza esclusiva di una struttura sociale
che, nel corso di circa duemila anni si è conservata pressoché
intatta.
Sono aperti tutti i giorni dalle 08.30h alle 19.30h (dal 1° aprile
al 31 ottobre), con l'ultimo accesso consentito alle 18.00h, e dalle
8.30h alle ore 17.00h (ultimo ingresso alle 15.30h) dal 1° novembre
al 31 marzo. Il costo del biglietto intero (senza limiti di tempo
per la visita, ma utilizzabile sono nel giorno di emissione) è di €
11,00 a persona; i ragazzi fino a 18 anni, membri dell'Unione
Europea, entrano gratuitamente, così come gli ultra
sessantacinquenni. La gratuità è estesa anche alle scolaresche ed
agli insegnanti di Scuole Statali. La visita può essere effettuata
autonomamente, con l'ausilio di audioguide (al costo di € 6,50 per
un pezzo o di € 10,00 a coppia di due) o di guide autorizzate,
reperibili attraverso gli info point all'ingresso. Il costo attuale
della guida, disponibile anche per le maggiori lingue
internazionali, è di € 10,00 a persona per l'intero percorso.
Acquistando l'audioguida, si riceve anche un'utile mappa degli
scavi, che permette di orientarsi in base ai proprio interessi
culturali e personali e di crearsi un percorso su misura.
La Sovrintendenza ai Beni Culturali suggerisce varie durate di
percorso, in base al proprio tempo a disposizione: si va da un
minimo di due ore, alla mezza giornata o a quella intera. Noi
suggeriamo di dedicare almeno sei ore alla visita, che consentono di
osservare da vicino i siti più significativi, di sostare con calma
per riprese fotografiche e/o video e concedersi di tanto in tanto un
meritato momento di sosta.
Grazie alle memorie di Plinio, studioso, scrittore e senatore
romano, si conoscono sconvolgenti storie di vita drammaticamente
interrotte e aspetti sociali, scientifici e filosofici di una
tragedia di dimensioni immense, quale fu l'eruzione del Vesuvio del
24 e 25 agosto del 79 d.C. - data su cui tuttavia non tutta la
comunità scientifica è unanimemente concorde, poiché alcune scuole
di pensiero propendono per il 24 di ottobre, visto che nelle memorie
di Plinio si parla di nono giorno prima delle calende di novembre.
Pochi giorni prima dell'eruzione, nell'area di Pompei si era
verificato un terremoto (evidentemente in stretta connessione con la
conseguente eruzione, sotto l'aspetto di fenomeno geologico), a
causa del quale molti edifici erano rimasti fortemente lesionati, e
si trovavano già in fase di ricostruzione. Dando per maggiormente
accreditata la data di inizio dell'eruzione corrispondente al 24
agosto, fu allora che furono avvertiti i primi boati e movimenti
sismici. Tuttavia l'eruzione devastante ebbe luogo prima dell'alba
del giorno successivo, quando dalla bocca del vulcano si sollevò un
"fungo" composto di cenere e lapilli alto 30 km, che
ricoprì tutta l'area con 6 metri di pomici e ceneri che
sommersero interamente Pompei. Dopo la
pioggia di cenere e lapilli una valanga di materiale piroclastico
precipitò lungo i fianchi del vulcano alla velocità di oltre
100 km orari ed alla temperatura di 500 gradi centigradi. Nessuno
sopravvisse.
E' possibile rivivere il dramma di quelle ultime ore
grazie alla computer grafica. Campania Hotel consiglia di
non perdere
questo video.
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Testo di Tina Taliercio. La riproduzione anche
parziale è consentita solo dietro autorizzazione di CampaniaHotel.com.
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